Chi lo avrebbe mai detto? Va bene che viviamo un’epoca caratterizzata dal progresso e dal continuo sviluppo di tutte le cose, va bene anche assistere all’inevitabile ingresso della scienza e della tecnologia in tutti i settori del vivere quotidiano, va bene tenersi sempre aggiornati al passo coi tempi, ma che ci fosse anche la possibilità di seguire dei ‘corsi di specializzazione’ su quella che in molti chiamano ormai scienza della prostituzione, suona in effetti come una grande novità.
E’ ormai arcinoto che quello della prostituta è un mestiere vecchio come il mondo, e questo lo si può dedurre dalle innumerevoli testimonianze che la storia ci ha lasciato; e perché questa ‘professione’ non dovrebbe attualizzarsi ed innovarsi proprio come succede in tutti gli altri settori? Perchè la gente continua a chiudere gli occhi quando si parla di prostituzione, e va avanti seguendo stupidi pregiudizi? Perchè non si è mai fatto nulla, nonostante alcuni timidi tentativi, per regolarizzare e disciplinare anche questo settore, che tra l’altro è uno di quelli che muove quantità di denaro davvero considerevoli?
L’idea di istituire una facoltà di scienza della prostituzione
Intorno al 2005, un gruppo di psicologi e sessuologi lanciò un’interessante proposta volta a diffondere un po’ di cultura in più sul mondo della prostituzione e della sessuologia in generale; si pensò addirittura di istituire una vera e propria facoltà di scienze della prostituzione, proprio come se fosse Giurisprudenza, Architettura o Medicina, ma la proposta fu subito bocciata. Eppure non ci sarebbe nulla di male ad eliminare un po’ di barriere e di tabù nei confronti di questo tema anzi, apprendere dati e notizie interessanti sulla sfera sessuale di un essere umano dovrebbe far piacere a tutti indistintamente.
In effetti basta solo guardarsi attorno e navigare un po’ in rete per darsi conto di quanto si sia evoluto ed aggiornato anche il mercato del sesso; assodato infatti che internet trabocca di contenuti pornografici, e che questi sono alla portata di tutti, gratis, e raggiungibili con un paio di semplici click, perché non ‘istruire’ gli internauti su come districarsi al meglio? E perché non proporre anche dei corsi specializzati per i gestori di club privèe, swingers, sexy bar?
Corsi di aggiornamento sia per le prostitute che per gli utenti
Ipotizziamo che il progetto didattico fosse stato approvato, e che il governo abbia dato il suo parere positivo per questo tipo di iniziativa, come avrebbero potuto svilupparsi le cose? E’ assunto certo che il ‘mercato del sesso’ non ha nulla da invidiare agli altri mercati, ed anch’esso è fatto di tecniche, innovazioni, competitività; perché allora non ‘formare professionalmente’ le operatrici (e gli operatori) del settore, ed allo stesso tempo informare gli utenti su tutto ciò che sarebbe utile sapere a riguardo, come ad esempio anatomia, economia del turismo sessuale, prevenzione e cura delle malattie da trasmissione sessuale, e tante altre cosucce interessanti?
Sarebbe forse stata un’idea tanto malsana ed inattuabile? Avrebbe creato danni? Sono in molti ad essere convinti del contrario, ma il fattore fondamentale che ha impedito lo sviluppo del progetto ha un nome, e si chiama Chiesa, da sempre restia ad affrontare l’argomento sesso…figurarsi quello della prostituzione. C’è chi addirittura aveva sognato un regolare corso di laurea sulla scienza della prostituzione, con le migliori pornostars in qualità di docenti, ed una serie di corsi ben articolati su tutte le materie abbracciate dal mondo del sesso, ma nessuno gli ha dato retta, un vero peccato.
Albo professionale per legalizzare le prostitute
Quello della prostituzione è senza dubbio un tema ‘scottante’ più volte discusso e dibattuto, ma nel corso degli anni l’Italia non è mai riuscita a capire se schierarsi a favore della sua legalizzazione, oppure bandirla definitivamente; nel frattempo altri paesi europei hanno capito che il ‘mercato del sesso’ genera introiti considerevoli, ci hanno studiato sopra, ed hanno legiferato in modo tale da ‘controllare’ il fenomeno e ‘regolarizzarlo’, inquadrando le ‘lavoratrici del sesso’ sia a livello sociale che sanitario, e dando inoltre una bella ‘ripulita’ all’immagine delle città invase da prostitute di tutto il mondo.
Tanto è inutile farsi illusioni, perchè il fenomeno della prostituzione è sempre esistito e continuerà ad esserci per sempre, perché allora non ‘regolarizzarlo’, migliorando le condizioni di chi ne usufruisce e di chi ci lavora? Sarebbe ad esempio così folle l’idea di istituire un albo professionale delle prostitute? Anche il fisco ne gioverebbe, tenendo di conseguenza a debita distanza anche il continuo tentativo di ‘controllo’ di tale mercato da parte della criminalità organizzata….ma cosa ne penserebbe la Chiesa?